Puglia

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“Nel 2018, alla Fondazione IPRES è stato chiesto dalla Regione Puglia di garantire il proprio supporto per la realizzazione del progetto Snapshots. Così, nell’ottobre 2018, la Fondazione IPRES è stata inserita nel consorzio di partenariato del progetto e abbiamo – dopo la firma dell’accordo – partecipato all’incontro di coordinamento del progetto svoltosi a Vienna, il 10-12 dicembre 2018, dove abbiamo conosciuto tutti gli altri partner e i coordinatori del progetto”, racconta Elisa Calò, ricercatrice dell’Area Modelli e Processi Organizzativi per la Programmazione delle Policy della Fondazione IPRES – Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali. “IPRES ha una profonda esperienza nel supportare la Regione Puglia nella progettazione e nella programmazione delle politiche migratorie a livello regionale, anche attraverso processi di partecipazione volti a includere la popolazione migrante, le organizzazioni della società civile e le comunità locali. Il progetto Snapshots ci ha dato l’opportunità di descrivere il nostro contesto regionale e di scambiare esperienze e buone pratiche con gli altri partner. Infine è stato utile per creare una comunità di interesse verso la percezione e la narrazione della migrazione”.

Quale aspetto, come partner, è stato più interessante per voi nel progetto? “L’advocacy presso le autorità locali, nazionali ed europee era uno degli obiettivi del progetto. In questo sento i momenti più rilevanti del progetto sono stati gli incontri con il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ad aprile 2019, e quello con il Santo Padre Francesco, a settembre 2020”, risponde Elisa.

“Rispetto ai pilastri del progetto, invece, quali solidarietà, memoria, rete tra i territori d’Europa,

la Puglia è storicamente un luogo di contrasti. È il punto di partenza di enormi flussi di emigrazione e di destinazione degli stessi flussi di immigrazione. Ha ottenuto solidarietà e ospitalità dalla fine della Seconda Guerra mondiale e più recentemente, dopo la crisi albanese degli anni ’90, quando sono arrivate migliaia di persone. Oggi la Puglia continua ad essere un luogo di approdo delle migrazioni provenienti dal Medio Oriente e dal continente africano – racconta Elisa – ma la memoria non è sempre viva, anche se le testimonianze del passato antico e recente sono disseminate lungo la storia, per le strade e davanti ai palazzi delle nostre città. Dobbiamo esercitarla sempre di più. Il lavoro di rete è uno strumento fondamentale per sostenere soprattutto i territori periferici, come la Puglia”.

Un territorio complesso per storia e per attualità: quale è stato l’impatto del progetto sul territorio?

“Il progetto ha risentito della pandemia di Covid, che ha impedito di mostrare tutti gli effetti attesi anche a livello regionale. Abbiamo cercato di mantenere un servizio attivo di comunicazione e informazione attraverso i nostri canali social e la newsletter mensile, descrivendo il lavoro di molti gruppi e associazioni che ogni giorno si occupano a vario titolo di accoglienza e inclusione dei migranti. Abbiamo anche raccontato la storia di molti migranti che vivono stabilmente sul nostro territorio, arricchendolo con la loro cultura e le loro tradizioni – spiega Elisa – avremmo voluto lavorare di più sul campo, organizzando attività per i cittadini. Abbiamo partecipato al progetto alla fine del primo anno, quando queste attività erano già state realizzate”.

Ma il lavoro sul campo non termina certo con il progetto, anzi, aumenta e si dota di nuovi strumenti.

“L’Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali (IPRES) nasce nel 1968 come Associazione di enti pubblici, espressione del sistema delle Autonomie locali e funzionali della Regione Puglia. Nel luglio 2018, l’IPRES si è trasformato in Fondazione: attualmente, fanno parte dell’IPRES la Regione Puglia, i Comuni di Bari, Taranto e Brindisi, l’Università di Bari, la Camera di Commercio di Bari e l’Associazione ISPE – racconta Elisa – La missione dell’Istituto, in primo luogo, mira a sostenere la formulazione, l’adozione, l’attuazione e la valutazione delle politiche di sviluppo regionale e le relazioni istituzionali multilivello. Si occupa di attività di studio e ricerca sulla struttura economica, sociale e territoriale della Regione Puglia, sulle sue trasformazioni, le tendenze attuali e strutturali di sviluppo, il quadro istituzionale e le politiche. Inoltre la Fondazione si occupa di supportare la Regione Puglia e gli altri partner nella definizione della propria posizione con riferimento ai temi dell’autonomia locale, dell’integrazione europea, della competitività internazionale, dello sviluppo dei partenariati e della cooperazione internazionale, con particolare riferimento all’area del Mediterraneo e dei Balcani, oltre a svolgere studi sulla programmazione delle politiche pubbliche, sui metodi di monitoraggio e di valutazione; assistenza tecnica sulla programmazione, gestione, monitoraggio e valutazione dell’ESIF; partecipazione a progetti UE sia come leader che come partner; sostenere la Regione Puglia e gli altri partner nel processo di valutazione dell’impatto normativo; promuovere la collaborazione tra le Università pugliesi e con altri enti di ricerca; attività di comunicazione, seminari e workshop su metodi, strumenti e politiche definiti dalla Regione Puglia o dagli altri membri”.

Un lavoro importante, in una terra di mezzo come la Puglia, tra Mediterraneo e Adriatico, tra Balcani e Unione europea, tra passato e presente, che racconta le migrazioni di ieri e di oggi portando il suo contributo nella rete europea nata da Snapshots.

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