Tenerife

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“Il mio primo contatto con il progetto è stato nel periodo precedente all’approvazione dello stesso da parte dell’Unione Europea nel 2016 e 2017. Più tardi, nel 2018, in aprile, ho avuto i primi contatti con gli altri partner spagnoli di Amref Salud Africa per preparare la sessione iniziale del progetto a Lampedusa, che si è tenuta a maggio di quell’anno”, racconta Julio Ramallo Rodríguez, dell’Unidad delBanco de Datos y Centro de Documentación del Cabildo di Tenerife, l’organo di autogoverno dell’isola spagnola.

“Il mio lavoro come coordinatore del progetto nel Cabildo di Tenerife e il necessario coordinamento con gli altri partner spagnoli di Amref Salud Africa si è concentrato sul raggiungimento degli obiettivi fissati dai responsabili del progetto – racconta Julio – Lavorare in un’amministrazione locale così grande non facilita il lavoro quotidiano e la necessaria dedizione ad esso, il che ha portato in alcune occasioni ad una risposta lenta alle richieste globali del progetto. Tuttavia, guardando indietro, credo che nonostante le difficoltà, siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi fondamentali di Snapshots”.

Anche grazie alla collaborazione con Amref Salud África, con sede in Kenya, che è la più grande organizzazione internazionale non governativa basata in Africa, con l’obiettivo di aumentare l’accesso sostenibile alla salute, e che gestisce programmi in oltre 35 paesi in Africa con un’esperienza di 60 anni di impegno con governi, comunità e partner. Uno dei suoi uffici ha sede a Madrid, in Spagna, focalizzato sul contributo alla sicurezza e alla salute della popolazione migrante dall’Africa alla Spagna.

“Nella mia carriera professionale, la cosa più importante nello sviluppo dei progetti a cui si partecipa è raggiungere una rete di contatti che ti avvicinano a diverse esperienze che possono arricchire il tuo sviluppo professionale, così come contribuire la tua esperienza al resto dei partner”, racconta Julio. “Ci aspettavamo di portare le voci dei protagonisti dei territori di frontiera – sia le amministrazioni pubbliche, sia le organizzazioni della società civile che le persone migranti – al grande pubblico, e di realizzare azioni congiunte di advocacy per elevare le voci dalla frontiera a livelli più alti, raggiungendo i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo al fine di ottenere cambiamenti reali nelle politiche migratorie”.

“Se devo scegliere un momento di questo percorso, la celebrazione congiunta che i partner spagnoli hanno tenuto a Madrid in occasione della celebrazione del 3 ottobre 2019 per farne la Giornata europea della memoria e dell’accoglienza è stato importante. Quel giorno, presso l’Impact Hub Madrid, ha avuto luogo “Voces de Frontera”, l’evento del progetto Snapshots from the Borders, guidato da Amref Salud África e da El Cabildo de Tenerife”, racconta Julio. Vennero organizzati dei TEDx Talks sui processi migratori, dove parlarono persone che ora vivono a Tenerife e a Madrid. “L’introduzione della visione della popolazione migrante nel quadro del progetto, e che non è solo la visione dei paesi europei ospitanti, ci sembrava fondamentale”, racconta Ana Gallego, di Amref.

“L’isola di Tenerife partecipa a varie reti nazionali e internazionali che affrontano diverse questioni e interessi. Tra queste, la rete spagnola delle città interculturali, la nostra partecipazione al programma delle città interculturali del Consiglio d’Europa, ecc. Ci rendiamo conto che la partecipazione alle reti è fondamentale per affrontare al meglio le sfide che abbiamo di fronte – dice Julio – Secondo recenti studi che abbiamo sviluppato attraverso l’Osservatorio dell’Immigrazione di Tenerife (OBITen), la nostra società è molto coinvolta nei processi di accoglienza e capiamo che manteniamo buoni standard di solidarietà con le persone che ci visitano. Infine, la nostra memoria è molto attiva, non dobbiamo dimenticare che non molti decenni fa eravamo noi stessi emigranti”.

“Credo che in molte occasioni al progetto sia mancata la comunicazione tra i partner e una migliore pianificazione delle attività svolte. In secondo luogo, una migliore diffusione dei risultati comuni ottenuti nelle diverse attività del progetto”, dice Julio, “ma in generale, l’esperienza più rilevante che posso trarre è aver condiviso le diverse attività con i partner spagnoli e aver potuto coinvolgere molte amministrazioni locali, enti e ONG nei diversi processi che abbiamo sviluppato nel corso degli anni”.

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