Burgas

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“Il mio primo contatto con il progetto Snapshot è stato attraverso l’ONG Balkan Institute for Labor and Social Policy. La loro iniziativa è stata accolta dal Comune di Burgas. Insieme abbiamo deciso di aderire al progetto e cooperare nel processo di lavoro”, risponde Vesna Baltina, vice sindaco della città bulgara e responsabile delle strategie di sviluppo sostenibile e di contrasto al cambiamento climatico di Burgas.

Il comune di Burgas si trova nel sud-est della Bulgaria ed è il centro amministrativo della zona. La popolazione della città di Burgas è di circa 205.000 persone, il confine orientale della regione di Burgas è il Mar Nero e il confine meridionale è quello con la Turchia. “Questa posizione è un prerequisito per l’afflusso di molte ondate di migranti dall’Asia, come è successo nel 2015 – racconta Vesna – Il Comune di Burgas persegue una politica attenta relativa alla migrazione, con incontri, seminari, corsi di formazione che sono tenuti per informare i cittadini sulla questione globale della migrazione. Pacchetti alimentari e cure mediche sono forniti a chiunque ne abbia bisogno”.

“Le nostre aspettative sul progetto Snapshot, che sono state completamente soddisfatte, erano che offriva un approccio diverso per coinvolgere il pubblico con le questioni attuali della migrazione e dei flussi di rifugiati. L’enfasi del progetto era sulla costruzione di forti legami di solidarietà, gentilezza, ospitalità nelle zone di confine”, racconta Vesna.

“Per me l’intero processo di lavoro è stato interessante ed emozionante, non ho un moment particolare da ricordare, anche se l’incontro con vari rappresentanti di organizzazioni pubbliche e cittadini mi ha dato tante emozioni positive. Ho toccato diverse culture, diverse visioni del mondo, ma la cosa più importante era che tutti avevamo una causa comune: rendere il pubblico consapevole dei problemi legati alla migrazione e informare le comunità locali”, racconta la vice sindaco di Burgas.

Burgas, terra di confine: che rapporto ha la città con concetti come solidarietà, memoria e rete tra i territori d’Europa?

“I bulgari sono famosi per la loro ospitalità, accogliamo calorosamente i nostri ospiti. In generale, il nostro paese è una fermata temporanea sulla strada dei migranti che cercano di continuare il loro viaggio verso altri paesi – risponde la vice sindaco di Burgas – attualmente i centri per l’alloggio temporaneo dei migranti illegali sono occupati al 75%. Secondo le statistiche, centinaia di persone attraversano la nostra frontiera con successo e le autorità li individuano solo all’interno del paese o quando cercano di lasciare il paese. La crisi in Afghanistan potrebbe scatenare una nuova ondata di migranti, il che rafforzerà la cooperazione con la Turchia che sta cercando di contenere l’aumento del flusso di migranti dal sud”.

Quale bilancio può trarre della partecipazione della sua municipalità al progetto Snapshots?

“Penso che il lavoro sul progetto Snapshots abbia contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e l’accettazione delle persone dell’altra parte del confine. Il Comune ha tenuto un seminario di due giorni su Metodi innovativi per la comunicazione, la formazione e il lavoro con i migranti in condizioni di emergenza con la partecipazione di soggetti dell’amministrazione statale. Molte organizzazioni non governative, vari media e cittadini hanno partecipato alle discussioni, e questo è stato prezioso – racconta Vesna – La cooperazione tra i paesi è essenziale per l’attuazione della giusta politica e la prevenzione dei flussi migratori. Credo che dobbiamo lavorare molto sulle relazioni internazionali per aiutarci tutti a lavorare meglio”.

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