La solidarietà alla Canarie

27 LUGLIO 2021

Una manifestazione itinerante ha raggiunto anche la rotta dall’Africa

Opening Borders è un’associazione internazionale non governativa che con azioni di advocacy e manifestazioni di solidarietà si reca sulle frontiere più calde delle migrazioni europee per chiedere politiche legali e umane verso le migrazioni.

L’ultima tappa del loro tour è stata alle Isole Canarie, dove più di 200 persone in questi giorni – provenienti da tutto il mondo – si sono unite per visitare simbolicamente i punti di riferimento della crisi migratoria europea e mostrare il loro sostegno ai migranti che arrivano alle Isole Canarie.

Hanno visitato un cimitero dove i migranti morti sono sepolti senza nome e l’autorità portuale centrale, dove i migranti arrivano in barca.

Molte barche di migranti arrivano alle Canarie a causa della vicinanza dell’arcipelago alla costa marocchina. Ma è notoriamente pericoloso a causa delle forti correnti nell’Atlantico.

“Io ho dei sogni. Tutti hanno dei sogni. Tu, i tuoi fratelli, la tua famiglia e tutti hanno dei sogni. Il mio sogno è di cambiare la realtà che viviamo nel nostro paese. Questa è la ragione per cui sono qui”, ha detto Aboubakar, un artista della carovana dell’Andalusia Caravan, parte dell’organizzazione di Opening Borders.

I paesi europei hanno rafforzato i controlli alle frontiere nel tentativo di tenere fuori i migranti. Secondo un accordo con l’UE, Marocco, Libia e Tunisia, arrestano e trattengono i migranti prima di tentare di attraversare il Mediterraneo.

Quasi 2.100 migranti sono morti cercando di raggiungere la Spagna via mare durante i primi sei mesi del 2021, più o meno la stessa quantità di tutto l’anno scorso, ha detto mercoledì un gruppo per i diritti dei migranti.

Più del 90% delle morti di quest’anno, o 1.922, hanno avuto luogo durante 57 naufragi sulla rotta verso le isole Canarie.

In generale, lo scorso anno e quest’anno, a causa delle tensioni politiche tra Spagna e Marocco – dovute alle cure mediche offerte dalla Spagna a uno dei leader saharawi, popolo che rivendica l’indipendenza dal Marocco – i controlli verso le Canarie e le enclave spagnole di Ceuta e Melilla sono molto calati e si sono registrati arrivi record.

In Spagna, nel 2021, oltre la metà dei migranti che sono riusciti ad entrare nel Paese (in provenienza dall’Africa) hanno scelto le Canarie quale porto di approdo per entrare in Europa: da ottobre 2020, più di 30’mila migranti sono arrivati sulle isole spagnole al largo del continente africano.

Tra gennaio e marzo 2021, gli arrivi alle Canarie sono più che raddoppiati rispetto al primo trimestre del 2020. Le autorità locali si sentono impotenti di fronte a una situazione disperata: prima di tutto, trasferire i migranti che dormono per strada e distribuire loro cibo. Nell’arcipelago la più colpita dal fenomeno è Gran Canaria.

Mancanza di turisti in Marocco (che vive la prima recessione economica dal 1995), crisi della pesca in Senegal (causata dalle multinazionali che, negli ultimi 10 anni con il loro sfruttamento intensivo, hanno ridotto dell’80% la quantità di pesce) sono alcune delle ragioni che spiegano questo flusso di migranti, spinti verso l’Europa in cerca di una vita migliore.

I residenti delle isole Canarie, che vivono di turismo, dopo la pandemia di Covid, hanno paura che la pressione migratoria possa mettere in crisi l’arrivo dei turisti, mentre migliaia di persone hanno visto violati i loro diritti, respinti illegalmente o tenuti per settimane in condizioni molto dure sulle banchine del porto.

Una situazione molto simile a quelle delle isole greche e di Lampedusa, in Italia. Tutti e tre i territori, da tempo, lavorano assieme perché la autorità europee e nazionali non lascino le comunità delle isole ad affrontare da sole il problema.

di Christian Elia