Snapshots from the borders: il webdoc

01 SETTEMBRE 2021

Snapshots From The Borders è un progetto triennale co-finanziato dall’Unione Europea (linea di bilancio EuropeAid DEAR) che ha coinvolto 35 partner, autorità locali di confine e organizzazioni della società civile.

Snapshots From The Borders ha lavorato per migliorare la comprensione delle necessità dei territori di frontiera da parte dei decisori politici europei, nazionali e locali e dell’opinione pubblica, concentrandosi su quelle interdipendenze globali che determinano i flussi migratori verso i confini europei, nella prospettiva di realizzare gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu.

Il progetto Snapshots, in particolare, si è concentrato sul rafforzamento di una nuova rete orizzontale e attiva tra le città che affrontano direttamente i flussi migratori ai confini dell’UE, come un modo per promuovere una più efficace coerenza delle politiche a tutti i livelli (europeo, nazionale, locale). Perché è sui confini che – molto lontano dalle logiche dei ‘centri’ politici – si vivono e si debbono gestire i flussi migratori.

Tenere assieme i molti aspetti e le molte voci di un progetto lungo e complesso, che ha messo assieme realtà molto differenti per storia, geografia e bisogni, è stata una sfida importante, resa ancora più preziosa dall’idea che il progetto doveva essere l’inizio – e non la fine – di un processo di condivisone di pratiche e punti di vista.

Alla fine di questo percorso, il webdoc – o documentario web – è sembrato lo strumento ideale per tenere assieme il racconto di questo progetto.

Il webdoc deriva dalla contaminazione tra “ipermedia” – che a sua volta è unione di ipertesto e multimedialità – e storytelling, che è l’elemento che distingue un webdoc da un sito qualsiasi. Un sito la cui fruizione sia guidata, almeno in parte, da una storia ancorata alla realtà, della quale l’utente possa scegliere di esplorare diversi piani paralleli e che possa fruire attraverso contenuti multimediali di vario genere.

Rispetto al documentario tradizionale, viene ridefinito il ruolo dell’utente, che può muoversi su percorsi narrativi seguendo il proprio interesse e aggiungere anche propri contributi. Allo stesso tempo si distingue dal documentario tradizionale perché se questo, una volta realizzato, è immodificabile, il webdoc è qualcosa di dinamico, adattabile, che può continuare a evolversi proprio grazie alla partecipazione degli utenti.

Le parti che caratterizzeranno questo prodotto di comunicazione saranno la TIMELINE, che indicherà le pietre miliari del progetto, raccontando le date chiave, gli eventi che hanno segnato un passo avanti nella logica del progetto, i risultati chiave ottenuti e i momenti da ricordare.

Seguirà, poi, un LEXICON, una sorta di ‘glossario’, che indicherà delle parole che nascono da lunghe interviste ai coordinatori del progetto per cogliere come si è lavorato sulle narrazioni dei temi del progetto, avendo come obiettivo, tra gli altri, anche quello di darsi un nuovo ‘vocabolario’, perché è dal linguaggio che misuriamo il deterioramento di certi principi ed è dal linguaggio che ripartiremo tutti verso narrazioni meno tossiche.

A questi contenitori si affiancherà una MAPPA, interattiva, che raccoglierà il racconto di ogni singolo territorio coinvolto nel progetto. Da un lato verrà valorizzato il lavoro fatto in questi anni, dal momento che per ogni territorio sono state raccolte voci di chi si impegna ogni giorno sui confini per diffondere una cultura del rispetto e dell’accoglienza, dall’altro lato si racconteranno quei territori, la loro storia e il loro legame con l’idea di essere confine. Questi offrirà a ogni singolo partner del progetto uno spazio per raccontarsi. Per ogni territorio, inoltre, ci saranno dei contenuti multimediali per raccontare il confine fisicamente e in modo narrativo.

Infine alcuni punti chiave, come le visite sul campo e la nascita del BORDER TOWNS AND ISLANDS NETWORK (BTIN) – uno dei risultati più importanti del progetto, una rete di isole e città che si uniscono per uscire in modo stabile e coordinato dalla frammentazione delle realtà di confine – avranno uno spazio dedicato.

Questo webdoc, che sarà a disposizione dal 3 ottobre prossimo, per chiudere un immaginario cerchio con l’inizio del progetto e con l’anniversario del drammatico naufragio a Lampedusa del 2013, potrà essere un prodotto fruibile, pratico e completo per tenere memoria di quanto è stato fatto e di tutti coloro che hanno contribuito, ma anche e soprattutto per essere la piattaforma dalla quale continuare a lavorare per il BTIN e per le relazioni e i progetti condivisi che il progetto Snapshots From The Borders ha saputo attivare in questi anni.