L’Europa e la guerra ai migranti: si testano nuove armi

08 GIUGNO 2021

Invece di lavorare sui contesti di partenza, si investe in innovativi deterrenti digitali

La strategia dell’Unione europea verso i flussi migratori, nonostante le indicazioni di documenti come il Global Compact, sembra essere sempre e solo quella di una militarizzazione costosa e inutile dei confini.

In questo senso l’ultima novità è rappresentata dall’investimento che è stato fatto in queste settimane nello sviluppo di tecnologie di monitoraggio dei confini che prevedano l’utilizzo di droni, cannoni sonori e macchine della verità alimentate dall’intelligenza artificiale.

Il primo esperimento è avvenuto al confine tra Grecia e Turchia: sono stati testati dei cannoni sonori, montati sui mezzi blindati della polizia di frontiera greca, che emettono raffiche di rumore molto forte, assordante come il motore di un aereo a reazione.

I 200 chilometri del confine greco-turco, che già erano segnati da un nuovo muro d’acciaio, per bloccare i passaggi lungo il fiume Evros, che divide i due paesi, rappresentano solo l’ultima delle nuove barriere fisiche e digitali sperimentali che sono state installate e testate durante la pandemia di coronavirus.

“Le torri di osservazione vicine sono state dotate di telecamere a lungo raggio, visione notturna e sensori multipli. I dati saranno inviati ai centri di controllo per segnalare movimenti sospetti utilizzando l’analisi dell’intelligenza artificiale”, riferisce l’Associated Press (AP). Secondo un recente articolo del Guardian, anche telecamere a visione termica e dispositivi che possono rilevare i battiti cardiaci sono in fase di dispiegamento.

“Avremo un quadro chiaro ‘pre-frontiera’ di ciò che sta accadendo”, ha detto all’AP il maggiore della polizia greca Dimonsthenis Kamargios, capo dell’autorità della guardia di frontiera della regione.

Queste misure, che si sono rivelate spesso inutili e pericolose, sono molto costose: l’Ue ha versato 3 miliardi di euro per questi test dal 2015 con l’obiettivo di individuare precocemente i migranti e dissuaderli dall’attraversare.

Secondo Kamargios, gli elementi chiave della rete di sorveglianza automatizzata in costruzione sul confine greco-turco saranno pronti entro la fine dell’anno. “Il nostro compito è quello di impedire ai migranti di entrare illegalmente nel paese. Abbiamo bisogno di attrezzature e strumenti moderni per farlo”.

I ricercatori delle università di tutta Europa, lavorando con aziende private, hanno sviluppato una tecnologia futuristica di sorveglianza e verifica. Secondo l’AP, hanno anche testato più di una dozzina di progetti alle frontiere greche.

Alcuni degli sforzi più futuristici attualmente in fase di test sono rivelatori di bugie e bot virtuali di interviste con le guardie di confine alimentati dall’intelligenza artificiale. Altri sforzi includono l’integrazione di dati satellitari con riprese da droni su terra, aria, mare e sott’acqua.

“Gli scanner del palmo registrano il modello unico della vena nella mano di una persona da usare come identificatore biometrico, e i creatori della tecnologia di ricostruzione della telecamera dal vivo promettono di cancellare virtualmente il fogliame, esponendo le persone che si nascondono vicino alle zone di confine. I test sono stati condotti anche in Ungheria, Lettonia e altrove lungo il perimetro orientale dell’UE”, riferisce AP.
Secondo The Guardian, l’UE ha stanziato quasi 35 miliardi di euro in “finanziamenti per la gestione delle frontiere e della migrazione nel bilancio 2021-27, mentre ha messo da parte la creazione di passaggi sicuri e processi di asilo equi”.

Allo stesso tempo, l’UE ha trasformato Frontex, l’agenzia della guardia di frontiera europea, da un meccanismo di coordinamento a una vera e propria forza di sicurezza multinazionale.
Secondo AP, “la Grecia sta facendo pressione sull’UE per permettere a Frontex di pattugliare al di fuori delle sue acque territoriali per fermare i migranti che raggiungono Lesbo e altre isole greche”. La rotta attraverso il Mar Egeo dalla Turchia a Lesbo e altre isole greche dell’Egeo è la più trafficata in Europa per l’attraversamento irregolare negli ultimi anni.

Alcuni deputati europei hanno chiesto chiarimenti rispetto a queste tecnologie e chiesto maggiori informazioni sulle centinaia di respingimenti illegali documentati lungo i confini esterni dell’Europa in diversi rapporti. Oltre alle guardie di confine nazionali, anche il personale di Frontex è accusato di essere coinvolto in incidenti di respingimento nel Mar Egeo negli ultimi quattro anni.

Dopo un continuo aumento degli arrivi di migranti negli ultimi anni, i numeri sono diminuiti durante la pandemia, almeno in alcune parti d’Europa. In Grecia, per esempio, il numero di arrivi è sceso da circa 71.000 nel 2019, secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), a quasi 15.000 l’anno scorso, un calo del 79%.

L’Italia e la Spagna, al contrario, hanno sperimentato la tendenza opposta: Mentre i loro numeri pre-pandemia erano significativamente più bassi di quelli della Grecia, l’Italia ha visto più di tre volte più arrivi di migranti irregolari l’anno scorso che nel 2019. In Spagna, l’aumento è stato di circa un quarto, principalmente a causa dei circa 23.000 migranti arrivati nelle isole Canarie al largo della costa occidentale dell’Africa.

Eppure, nei prossimi anni, la pressione migratoria sull’Europa aumenterà presumibilmente ancora. Secondo i dati delle Nazioni Unite, la popolazione migrante mondiale è aumentata di oltre l’80% per raggiungere 272 milioni tra il 2000 e il 2020. Questa tendenza “supera la crescita della popolazione internazionale”, ha riferito AP. Per ora la soluzione, però, resta solo quella militare.