Vedere la migrazione come l’acqua

04 MAGGIO 2021

Un’analisi dei dati raccolti dall’indagine di monitoraggio dei flussi migratori dell’OIM in e attraverso l’Africa centrale e occidentale

L’Africa centrale e l’Africa occidentale, da sempre, offrono un’importante varietà di modelli migratori dinamici, comprese lunghe storie di diversi flussi migratori intraregionali e interregionali.

Proprio per questo motivo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), in collaborazione con il François-Xavier Bagnoud Center for Health and Human Rights dell’Università di Harvard, hanno scelto questa regione per una ricerca congiunta.

Da questo lavoro è nato il rapporto, pubblicato a metà aprile, SEE MIGRATION LIKE WATER: An Analysis of IOM Flow Monitoring Survey Data on Migration Flows in West and Central Africa, che analizza i flussi migratori e le vulnerabilità dei migranti durante i loro viaggi, dove la complessità e le caratteristiche in rapida evoluzione della mobilità nella regione, combinate con l’emergere di nuove sfide e rischi, come il COVID-19, aggravano i rischi lungo i viaggi di migrazione e lasciano molti migranti senza protezione.

Lo studio si basa sui dati dell’indagine di monitoraggio del flusso DTM (Displacement Tracking Matrix) dell’OIM, raccolti da oltre 110.000 migranti in 38 punti di transito in 7 paesi dell’Africa occidentale e centrale. I dati qualitativi delle interviste, invece, condotte da esperti nel 2020, fanno luce sull’impatto di COVID-19 sui viaggi dei migranti e sul loro benessere.

Il rapporto richiede una comprensione completa e contestualizzata delle vulnerabilità dei migranti lungo le rotte migratorie più popolari dell’Africa occidentale e centrale, esaminando i fattori di rischio e di protezione a livello individuale, familiare, comunitario e strutturale.

Questa ricerca congiunta, che fa parte del più ampio sforzo dell’OIM per raccogliere e diffondere solidi dati empirici sulle dinamiche migratorie e le vulnerabilità al fine di sostenere i progressi verso il miglioramento della migrazione sicura, come indicato dal Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare e come indicato dagli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), punta a offrire strumenti ai decisori politici.

Sono otto le raccomandazioni poste alla fine del rapporto:

  1. Migliorare l’accesso ai servizi di supporto lungo le rotte di migrazione
  2. Garantire e migliorare la disponibilità di percorsi per la migrazione regolare
  3. Sensibilizzazione e accesso alle informazioni
  4. Investire per migliorare la capacità delle agenzie e degli attori governativi
  5. Creare opportunità di sostentamento nei paesi di origine e paesi vicini
  6. Facilitare il ritorno sicuro e dignitoso e la riammissione e la reintegrazione sostenibile
  7. Raccogliere dati accurati, disaggregati e approfonditi 
  8. Rafforzare gli sforzi per prevenire, combattere e sradicare il traffico di esseri umani nella regione

“Lavorare per una risposta più mirata alla prevenzione del danno non sarà sufficiente a proteggere i migranti in situazioni di vulnerabilità dal rischio e dal danno se non si mettono a loro disposizione opzioni di migrazione sicura e regolare – recitano le conclusioni del rapporto – Mentre le condizioni geopolitiche e sociali in molti paesi continuano a deteriorarsi e mentre il cambiamento climatico colpisce direttamente il sostentamento delle persone in tutto il mondo, un numero maggiore di migranti di tutte le età saranno costretti a prendere decisioni difficili e a migrare senza essere in grado di assicurarsi le risorse, le informazioni e le strutture di sostegno necessarie”.

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di Christian Elia